Centosessantasei parole per Philippe Daverio
P. D. mi raccontò a Macerata, in una delle mie intense e ricche giornate allo Sferisterio Opera Festival, di come la provvidenza agisce in lui nella scoperta delle fonti per le sue straordinarie e illuminate osservazioni critiche. Umilmente mi disse: non sono colto ma fortunato nelle mie ricerche, sono protetto dalla provvidenza.
Chiaramente coltissimo e raffinato osservatore delle arti è trovato dalle cose perché le cose rare, introvabili nel nesso, vanno sempre a finire in mani speciali riconoscendo la voce che le farà vivere, la penna che le renderà immortali.
E forse sì, è bello immaginare come gli inanimati oggetti: libri, testi di riferimento, si mostrano nell’inatteso scaffale, sull’angolo polveroso di una libreria di provincia dal divinamente protetto che si aggira ignaro e fiducioso.
Così penso alle cose, come quelle di Borges, che “ Duran nel tempo che di noi s’oblia;
non sapran mai che siamo andati via”, ma per il loro educato silenzio le nostre parole, opere, forse in un tempo più buono, saranno opportunamente riconsegnate.
M.G.F.
Il cappello del direttore artistico Pier Luigi Pizzi
Macerata, Sferisterio Opera Festival 2010