2006.
Speranza ———->
Un
giorno in un mondo nuovo, ricco di arte etica, si scoprì che: mercanti e
curatori lestofanti, dalla capitale di un paese piccolino e volgare impoverito
di idee, stavano utilizzando poetiche e linguaggi di artisti liberi e onesti x lanciare acerbi "prodotti umani" non ancora avanguardisti.
Allora,
arrivò un vero benedetto vento antico e profumato a ripulire il tempo eterno
della meritocrazia.
Così
volarono pensatori manieristi del bianco e nero, formatisi dentro mediatiche e
volgari tele, curatori di modelle velinate, di calciatori pedofilinati che
gridavano espressionisti:
<la
nostra nuova industria x l’ignorante gente, ci pentiamo del nostro popolare
irriverente!>
E da quel tempo, che si ritrovano nelle piazze ripulite, spiazzati dal poco lavoro, senza più croste
narcisiste: onesti lavoratori dell’ama nelle loro elegantissime e dipinte vesti
fosforescenti.
Maria
Giulia Fabbri