Metamorfosi di una garza 10 x 10

Mutare e curare

  • luca |

    Un commento sul lavoro di Maria Giulia, un soffio, non si può dire sul suo lavoro se non soffiando, con la bocca a cuoricino, con la stessa delicatezza delle sue garze, delle sue ombre, degli scorci che solo lei sa ruotare nella telecamera, zommando vicino e lontano e cambiando immagine oltre che mutando la prospettiva così da restituire una visione delle cose più reale del reale: l’immagine mentale. Le cose come le vediamo, non come sono. Le cose come appaiono e poi scompaiono, non come permangono. Le cose come sono dietro, non come sono davanti.
    A me pare un gioco bello di saltelli, il lavoro di Giulia, come un gioco dell’oca che tra l’andare e il tornare ti conduce nella casella di lato, quella che non avevi visto, quella avevi confuso con lo sfondo, quella che pensavi facesse parte di un altro gioco. Beh non è un altro gioco. E’ questo gioco. Quello che abbiamo davanti tutti i giorni. Insegna a guardare le cose, Giulia. Insegna a vedere. E’ un binocolo verso l’infinitamente grande e l’infinitamente piccolo. Lei sa a cosa alludo. Al pur sempre infinito.
    (luca)

  • Stefano Disegni |

    Ho trovato il tuo blog davvero avvincente e insolito. Apprezzo certe brezze leggere. Le trovo un respiro in mezzo a questo gran casino. Un saluto
    Stefano Disegni

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